Pròleg: A cura di Luigi Totaro

Editorial: Adelphi

Pàgines: 2800

Any: 2008

EAN: 9788845923371

63,35 €
Envío gratis
ENVIAMENT GRATUÏT*
    No disponible ara a

    Temps d'entrega:
    Per consultar al distribuïdor
    • - La Central del MUHBA
    • - La Central del Raval
    • - La Central (c/ Mallorca)
    • - La Central de Callao
    • - La Central del Museo Reina Sofía
Quattrocento anni dopo la prima edizione a stampa di questi Commentarii, difettosa e incompleta, vede la luce questa prima edizione filologica di uno dei grandi monumenti del Rinascimento italiano. L´ampiezza di respiro, l´esemplarità della figura del protagonista, la passione per il dettaglio e l´intelligenza delle cose umane fanno di questa autobiografia di colui che fu papa Pio II una lettura stupefacente. Tutto il mondo politico e religioso del Quattrocento europeo - ma, potremmo anche dire, tutta la vita dell´epoca nella sua peculiarità, nel suo passo, nel suo stile - risorgono davanti ai nostri occhi e si trasformano con l´evolversi di intricate vicende, traversate da un infaticabile testimone-attore che compone la sua vita come un´opera d´arte e al tempo stesso la traccia come un disegno della Provvidenza, secondo una mirabile ambivalenza rinascimentale, prima di consegnarne ai posteri la versione autenticata dal suo sigillo: questi Commentarii appunto. Piccolomini fu uomo curioso di ogni fatto e aspetto della vita, prontissimo a coglierne ogni volta i tratti essenziali per proseguire poi sulla sua lunga, tortuosa via, che lo condusse a un glorioso e drammatico pontificato, e infine alla sua morte ad Ancona, in attesa di imbarcarsi per un´ultima Crociata che non si compì mai. Intrighi di Corte, di Curia e di Concilio, pestilenze, naufragi, corteggi imperiali, guerre remote e vicine, eleganti orazioni, avventurosi viaggi, costumi singolari, fisionomie di luoghi e di paesaggi, comportamenti memorabili di personaggi illustri o ignoti, vizi, perfidie e magnanimità dei potenti: tutto viene registrato in queste sue memorie con lo stesso acume e in quanto parte di un´unica, sterminata immagine. Oltre che storico fulmineo del proprio presente, Piccolomini sembra avere - per usare due termini che non appartenevano alla sua età - la vocazione del romanziere e dell´antropologo. Colui che aveva voluto la conchiusa perfezione di Pienza era lo stesso che si abbandonò all´immensa costruzione di questi Commentarii- e un uguale senso della forma domina l´una e l´altra impresa. Questi Commentarii furono per Burckhardt una guida indispensabile al Rinascimento italiano e, insieme, una delle sue manifestazioni più piene: tali dovrebbero ora rivelarsi al lettore moderno, a cui per un destino editoriale singolarmente avverso, la conoscenza di quest´opera in tutti i suoi tratti era stata tanto a lungo preclusa. Come scrisse lo stesso Burckhardt di Piccolo-mini: «Mille altri videro e seppero, almeno parzialmente, ciò che egli vide e seppe, ma senza risentire un impulso a darne un´immagine, e senza la coscienza che il mondo domandava». Enea Silvio Piccolomini nacque a Corsignano, poi Pienza, nel 1405. Nel 1458 diventò papa con il nome di Pio II. I Commentarii furono da lui composti fra il 1462 e la fine del 1463, pochi mesi prima della sua morte, avvenuta ad Ancona nell´estate del 1464. Questa è la prima edizione integrale del testo latino dei Commentarii, fondata sul codice Corsi-niano 147 dell´Accademia dei Lincei, che costituisce l´ultima stesura dell´opera, commissionata dall´Autore e da lui affidata per la correzione ai suoi collaboratori (l´explicit dell´amanuense dà la data esatta della fine della copiatura: 12 giugno 1464). In apparato al testo latino sono riportate le varianti significative del codice Regi-nense 1995 della Biblioteca Vaticana, in parte autografo e in parte eseguito sotto dettatura dal segretario di Pio, Agostino Patrizi. Si consente così una lettura comparativa dei due codici fondamentali. A fronte è la traduzione italiana, corredata da un apparato di note, storiche in prevalenza, per la prima volta adeguate all´importanza del testo. L´edizione è completata da un indice dei nomi delle persone citate, da un indice dei capitoletti in cui è diviso ciascun libro dell´opera, e da due appendici: nella prima è edito per la prima volta il tredicesimo libro dei Commentarii, secondo la lezione del codice Reginense 1995, dal quale derivano tutti gli altri codici che lo contengono; nella seconda è pubblicata la lettera del cardinale Giovanni Antonio Campano (il collaboratore di Pio al quale il papa aveva affidato la revisione del testo), contenente una ´recensio´ delle opere storiche del Piccolomini. Il significato umano essenziale di questa autobiografia consiste nel fatto che un uomo rappresentativo e di grande ingegno raffigura se stesso con spigliatezza nelle diverse situazioni della vita in cui trova felicità e godimento in modo nuovo e moderno, cioè non si raffigura come un Petrarca nello spiegamento della propria soggettività, bensì nell´interesse tangibile per il mondo attuale intorno a lui, i cui fenomeni belli e caratteristici è in grado di cogliere plasticamente con occhi da artista e di descrivere con vividi tratti. Enea Silvio gode della bellezza della natura quando si reca in campagna per una gita o un soggiorno più lungo, e sbriga le faccende del suo ufficio sotto vecchi castagni o ulivi, e consuma il suo pasto sopra un prato nei pressi di una fonte o sulla riva di un fiume o sotto un capanno improvvisato, in liberi e lievi conversari con pochi intimi, e quando si lascia condurre nella portantina in cima alle colline per deliziarsi alla vista di un nuovo panorama; ogni evento della vita nella sua mossa varietà attrae il suo sguardo e stimola la sua penna, quando egli ad esempio abbozza la celebre descrizione della gara di canottaggio sul lago di Bolsena o contempla le rovine delle antiche città romane con un senso di elegiaca commozione; al pari di tutte le sue memorie, anche l´autobiografia trabocca di descrizioni geografiche e storiche, per lo più interpolate qua e là, di paesi, usanze, intrighi, situazioni politiche che egli descrive obiettivamente e di cui scopre il valore come materiale letterario. Tutto questo è noto dall´opera classica di Burckhardt, nella quale tra molte significative categorizzazioni dell´analisi della civiltà questi Commentarii figurano al primo posto come autodescrizione dell´uomo normale del primo Rinascimento, in cui si rifletteva con pienezza e vivacità non comuni l´immagine di quell´epoca storica e della civiltà intellettuale che egli stesso aveva in vario modo promosso. (Georg Misch)
Les cookies són importants per a tu, influeixen en la teva experiència de navegació, ens ajuden a protegir la teva privadesa i permeten realitzar les peticions que ens sol·licitis a través de la web. Utilitzem cookies pròpies i de tercers per analitzar els nostres serveis i mostrar publicitat relacionada amb les teves preferències en base a un perfil elaborat amb els teus hàbits de navegació (per exemple pàgines visitades). Si consentiu la vostra instal·lació prem "Acceptar cookies", o també pots configurar les teves preferències aquí. Més informació a la nostra Política de cookies